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Assunzioni e stipendi: blocco totale

Pubblico impiego, non solo fannulloni

Nel corso del decennio appena trascorso la materia del rapporto di pubblico impiego è stata interessata da una serie di riforme di notevole consistenza, riforme che hanno determinato un'autentica trasformazione della disciplina del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni.
A Catania come in tutto il resto d'Italia c'è una condizione di blocco totale. Dal congelamento delle retribuzioni alla manomissione sul sistema previdenziale, dal blocco delle assunzioni e del turn over . La situazione è stagnata con il blocco dei contratti fino al 2013. Al netto del costo della vita rappresenta un taglio secco dello stipendio per milioni di lavoratori senza contare i costi sociali derivanti dal blocco delle assunzioni in piena crisi.
«I lavoratori del pubblico impiego - ha detto Giulio - stanno vivendo una condizione di disagio per i troppi carichi di lavoro e per i continui attacchi costretti a subire. I dipendenti non sono causa di tutti i mali. Partendo da questo vogliamo avviare un percorso di riconquista della dignità e dei diritti dei lavoratori attraverso un percorso di dialogo e propositivo. Il nostro territorio sta vivendo un momento di profondo disagio e precarietà, dovuto anche all'aumento della percentuale di disoccupazione. Per questa ragione - continua- si può parlare di degenerazione sociale».
E ancora aggiunge: «Il ministro Brunetta ha conclamato tutti come fannulloni. Vi sono effettivamente sacche di inefficienza, ma noi abbiamo professionalità che non sempre è stata premiata. Le logiche meritocratiche a volte sono spartitorie».
Infatti ogni singolo lavoratore verrà portato a lavorare individualmente per ottenere la propria remunerazione, tralasciando l'idea di gestione collettiva del servizio pubblico. Questo avrà ripercussioni importanti per tutti i lavoratori perché il loro servizio alla collettività sarà lasciato a giudizio di chi dovrà valutare le performance per stabilire i diritti salariali.

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