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Una presentazione che si è trasformata in un dibattito sul presente e il futuro di Catania
La sindacatura di Scapagnini raccontata in un libro
"L'Estate di Catania - Cronaca semiseria (e incompleta) degli otto anni di sindaca tura di Umberto Scapagnini", libro edito dalla giovane casa editrice etnea Inkwell, scritto dal giornalista Giovanni Iozzia grazie all'esperienza maturata dal suo osservatorio privilegiato che fu, dal 2000 al 2008, l'Ufficio Stampa del Comune di Catania. Un racconto preciso, puntiglioso, basato su documenti, che ricostruisce un periodo di Catania in cui si sono viste "cose che voi umani non potete neppure immaginare". Insieme a Orazio Licandro, Puccio La Rosa e alla giornalista Nunzia Scalzo la sua presentazione è il pretesto per fra partire un dibattito, moderato dalla giornalista Melania Tanteri, al quale il pubblico ha voluto partecipare con un ruolo attivo con diversi interventi tra cui quelli di Gianni Vasta e Turi Zinna, che di Scapagnini furono rispettivamente assessore e Direttore dell'Ufficio "Politiche Comunitarie", e dell'allora corrispondente del Sole 24 Ore Giovambattista Pepi. Tutti d'accordo sull'ipotesi che non interamente le colpe del disastro economico della città siano da addebitare al medico napoletano. Un fallimento, quindi, che va suddiviso equamente tra tutti quelli che lo sostenevamo: uomini e partiti. Non c'è dubbio che la sindacatura di Scapagnini abbia rappresentato un vero e proprio spartiacque nella storia di Catania poiché in quei fatidici otto anni è veramente accaduto tutto e il contrario di tutto. La città veniva dal oltre sei anni di governo da parte di Enzo Bianco "il sindaco" per antonomasia, ed aveva risalito tutti i gradini dall'inferno al paradiso, da modello di degrado e ricettacolo di malavita a simbolo di buona gestione (quella del buon padre di famiglia, si disse). Poi cominciò "una stagione nuova per Catania: finiva la primavera di Bianco e cominciava l'estate di Scapagnini. Il periodo in cui si colgono i frutti del lavoro svolto ma, anche e principalmente, ci si rilassa e infine si va in vacanza". Ma chi vorrà leggere con attenzione, senza prevenzione e con spirito critico ma aperto potrà farsi la sua idea di quel che accadde in quegli otto anni e che ha prodotto ripercussioni fino ad oggi
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