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Il "giallo" del sepolcro di Giovanni Verga
La tomba di Giovanni Verga al cimitero di Catania si trova in uno stato di totale abbandono. No, non è vero! La risposta dell'amministrazione comunale all'articolo ed alle foto del Corriere della Sera è esilarante: "La foto diffusa non è quella della tomba dello scrittore, bensì è stata impropriamente associata a un'altra". Lo hanno già detto in molti ma è bene ripeterlo: sarebbe una coincidenza stupefacente che un altro signor Giovanni Verga, nato nella stessa data del grande scrittore verista, morto nella stessa data e anche lui seppellito nel viale degli uomini illustri nel cimitero monumentale di Catania.
Una coincidenza sensazionale, quasi fantascientifica quello che il sindaco di Catania vuole fare credere ai giornalisti del Corriere, e perfino a tutti i catanesi. Ma poiché non dubitiamo della parola del Sindaco, siamo certi che saranno in molti a fare visita al "vero" sepolcro di Verga; quello in buone condizioni. E si potrebbe approfittare per vedere le tombe degli altri catanesi illustri come il pro sindaco Giuseppe De Felice, lo scrittore Vitaliano Brancati, il poeta Mario Rapisardi e l'attore Angelo Musco. Ma c'è anche quella di Boris Bilinsky, un artista russo morto a Catania nel 1948 e autore, tra l'altro, dei manifesti e delle foto dello storico film "Metropolis" del regista tedesco Fritz Lang. Tutte nel medesimo viale. E se proprio vogliamo essere ancora più sicuri, si potrà constatare lo stato del nostro Campo Santo che certamente sarà degno epigone di quello generale della città.
Intanto bisogna considerare che, sepolcro o non sepolcro, Giovanni Verga negli ultimi anni non è stato trattato bene nella sua città. Nel 2003 l'amministrazione comunale di allora riesumò il premio letterario "Giovanni Verga" che "languiva nel dimenticatoio". Ma ci furono solo due edizioni: nel 2003 e nel 2004, la prima fu vinta dallo spagnolo Manuele Vazquez Montalban (che per ironia della sorte morì pochi giorni prima della cerimonia della premiazione) e da Ferdinando Camon. Poi le vicissitudini economiche del comune rispedirono il premio nel dimenticatoio. Nel 2003 si annunciò anche la ripresa della pubblicazione, fino ad allora bloccata, dell'Opera Omnia di Verga da parte della casa editrice Le Monnier che dal 1999 fa parte del Gruppo Mondadori. Ma anche di questa operazione si sono perdute tutte le tracce.
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