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Referendum, la questione sarà presto discussa dall'Assemblea Regionale Siciliana

Autonomia di Piano Tavola, ancora lontana la soluzione

In clima di abolizione di province e abbattimento di costi della politica può essere giusto creare un nuovo comune? E soprattutto, è corretto farlo con un referendum che non tiene conto degli abitanti dei comuni su cui insiste il territorio della nuova possibile realtà istituzionale. Questo e molto altro ruota attorno al possibile referendum per trasformare la frazione di Piano Tavola in un comune autonomo. Una questione di non poco conto per un territorio che viene diviso fra Belpasso, Misterbianco, Campo Rotondo e Motta Sant'Anastasia e conta una popolazione che supera i 6500 abitanti. Una questione dietro la quale come spesso accade si celano anche diversi interessi politici con l'intero Pdl schierato contro la decisione dell'assessore Chinnici di autorizzare il referendum per l'autonomia di Piano Tavola. Una possibilità di scelta che gli abitanti di questa frazione aspettavano da tempo lamentando una mancanza di servizi evidente per una popolazione di non poco conto. Inoltre è utili ricordare come proprio insista lungo il territorio di Piano Tavola la maggiore forza produttiva di tutta la zona. L'autonomia comporterebbe un brutto colpo soprattutto per il comune di Belpasso che perderebbe una parte importante dei propri profitti. Una vicenda che, nonostante il provvedimento della giunta regionale, sembra ancora lontana dalla risoluzione. A far storcere il naso è il fatto che siano esclusi dal referendum gli abitanti di tutti i comuni che attualmente si spartiscono il territorio di Piano Tavola. Fulcro della vicenda è l'interpretazione dell'articolo 133 della Costituzione che vedrebbe chiamati alle urne tutti i cittadini interessati dal futuro provvedimento. Di questo sembrano anche essersi resi conto anche molti membri dell'Ars che contano di portare la vicenda fra i banchi di Palazzo dei Normanni rendendo ancora più infuocata la vita del parlamento regionale.

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