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Catania, consiglio comunale ingolfato

Bisogna ammetterlo, il detto Chi ha tempo non aspetti tempo, calza perfettamente con quanto sta accadendo a Catania dove una marea - termine più che appropriato in questo caso - di delibere e atti importanti, alcuni dei quali attesi da anni, sta per intasare l'agenda del Consiglio comunale, mettendo a rischio la pausa estiva di consiglieri, assessori e dipendenti.
Tante le cose di cui discutere, infatti, alcune obbligatoriamente - vedi il bilancio di previsione - altre non a scadenza, ma attese dalla città da decenni e strombazzate in ogni occasione possibile come imminenti.
È il caso delle linee giuda di quello che sarà il nuovo Piano Regolatore Generale di Catania, che il sindaco Stancanelli vorrebbe andassero in Consiglio prima di settembre ma che, a conti fatti, difficilmemte potranno essere discusse in tempi stretti. A meno di non lavorare serratamente anche ad agosto, la prima settimana e subito dopo Ferragosto.
Tutte ipotesi, comunuqe, dal momento che non è detto che le discussioni procedano speditamente, di fronte ad argomenti come l'introduzione della tassa di soggiorno, la cui approvazione sembra essere affatto scontata. Da non sottovalutare, poi, la resistenza dei consiglieri comunali, in particolare della maggioranza, che dovranno mantenere il numero legale in aula, non potendo fare affidamento sulla presenza dei consiglieri di opposizione, che vorrebbero discutere il bilancio dopo la pausa e dedicare le sedute precedenti al piano triennale delle opere pubbliche e alla tassa di soggiorno.
Un quadro caotico, dunque, che si spera non influisca negativamente sul clima che dovrebbe caratterizzare l'approvazione di atti finanziari importanti, o discussioni fondamentali e necessarie allo sviluppo della città, come quella sulle future scelte urbanistiche.
Una situazione, forse, evitabile se nel corso di questi primi sei mesi del 2011, Consiglio comunale, riunendosi poco e votando ancora meno, e amministrazione non avessero perso tempo, a quanto pare, prezioso.

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