Domani a Valkeburg si corre la prova in linea

Nibali prova l'assalto al Mondiale di ciclismo

Vincenzo Nibali

Ci proverà a vincere, ne siamo certi. Perché nella stagione della piena maturità Vincenzo Nibali non è stato di certo a guardare. Sempre all'attacco, una condotta in ogni gara da leader, da big mondiale. Il ciclista messinese sogna la grande impresa, dopo aver corso da protagonista quest'anno anche nelle corse di un giorno. Il percorso del mondiale su strada che si corre a Valkeburg domani magari non si addice alle sue caratteristiche perché più adatto magari a scattisti ma lo Squalo dello Stretto non starà nelle retrovie e troverà il modo per creare la bagarre.
La Nazionale di Bettini è pronta a fare saltare il banco spagnolo, nonostante le sia inferiore nello spessore tecnico e nell'organizzazione di gara. Ma l'Italia ha dalla sua due fattori, l'età (il gruppo è tra i più giovani) e il quadro tattico definito (la Spagna ha troppi leader per un percorso simile, il rischio di flop è alto) con Nibali e Moreno Moser, il 21enne ormai talento indiscusso consolidato dopo una stagione protagonista. L'Italia, però, non dovrà incorrere nell'errore che l'ha condannata negli anni, quello di fare corsa solo sulla Spagna, sarebbe sbagliato. L'Italia deve pensare a fare la propria corsa, poi si vedrà. Le armi non gli mancano di certo. Il favorito numero uno è Gilbert ma anche in Australia il campione belga riuscì a cedere il passo a Evans. Il Mondiale ha sempre una storia a sè, un fascino particolare, dove la logica non viene mai rispettata. Ci piace pensare alla rassegna iridata Under 23 che consacrò Basso e catapultò Nocentini e Di Luca sul podio tutto azzurro nell'arrivo del 1998 di Valkeburg, Ma quella era un'altra storia, l'unico verso sorriso in un percorso che non ha mai esaltato gli italiani. Nel 1938 lasciò Bartali (vinse il belga Kint) che si ritirò. Nel 1948 tra Bartali e Coppi che duellarono senza esito alla fine spuntò Maggini quarto (vinse il belga Shotte), Ricci arrivò sesto. Nel 1979 Giovanni Battaglin corse da protagonista, cadendo vicino all'arrivo e giungendo sesto (vinse Raas sul tedesco Thurau e terzo Bernedau. Nel 1998 l'unico podio di Michele Bartoli bronzo alle spalle di Van Petegem (perse la volata)e Oskar Camezind che vinse in solitudine con 23 secondi di vantaggio.

di Nunzio Currenti. Pubblicato in Sport il 21/09/2012 Scarica il pdf