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È il sesto pontefice della storia che rinuncia alla carica
Avremo due Papa
La Chiesa varrà il doppio o la metà?
Benedetto XVI
Il Papa si dimetterà il prossimo 28 febbraio. Lo ha annunciato lo stesso Santo Padre, in latino, durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto che si è tenuto lunedì scorso. Benedetto XVI ha spiegato di sentire il peso dell'incarico di pontefice, di avere a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa. Ecco alcune delle sue parole come le ha riportate il sito di Radio Vaticana: «Carissimi Fratelli, vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro».
Prima di Benedetto XVI sono stati 5 Pontefici che hanno abdicato: Clemente I (in carica dall'88 al 97), Ponziano (dal 230 al 235), Benedetto IX (dal 10 marzo a 1° maggio 1045), Celestino V (dal 29 agosto al 13 dicembre 1294) e Gregorio XII (dal 1406 al 1415).
Joseph Ratzinger, nato in Germania nel 1927, compirà 86 anni il prossimo 16 aprile, è succeduto a Giovanni Paolo II il 19 aprile 2005.
La notizia delle sue dimissioni è esplosa in tutto il mondo come un fulmine a ciel sereno anche se, come ha detto il portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, il Papa aveva già lasciato intendere più volte il suo proponimento di lasciare. Le dimissioni del Papa erano state immaginate da Nanni Moretti nel suo ultimo film “Habemus Papam”. In ogni caso un comportamento molto diverso dal suo predecessore, Giovanni Paolo II che convive con la malattia e le difficoltà fisiche sino alla fine.
Adesso dalle 20 del 28 febbraio la Cattedra di Pietro, che sarà vacante, verrà affidata al Segretario di Stato e Camerlengo di Santa Romana Chiesa, il cardinale Tarcisio Bertone. Subito si riunirà il conclave per eleggere il nuovo Papa, cosa che si spera possa avvenire prima di Pasqua che quest’anno cadrà il 31 marzo. Subito dopo le dimissioni del Papa, sarà riunito il Conclave. Tutti i cardinali si riuniranno nella basilica di San Pietro dove celebreranno la “Missa Pro eligendo Romano Pontifice”, presieduta dal Decano del collegio cardinalizio. Nel pomeriggio, solo i cardinali elettori in abito corale si recheranno in processione cantando il “Veni Creator” dalla Cappella Paolina alla Cappella Sistina, dove, nei giorni dell'interregno, sono stati allestiti i banchi per la votazione nel coro ed è stata eseguita la bonifica da qualsiasi mezzo audiovisivo o di trasmissione all'esterno. Vi sarà già stata montata la stufa, nella quale verranno bruciati appunti e voti degli elettori e verrà dato, attraverso i segnali di fumo, una fumata nera per ogni avvenuta votazione, fino a quando non verrà raggiunto il quorum previsto, che è indicato all’esterno con una fumata bianca. Giunti nella Cappella Sistina i cardinali elettori effettueranno la cerimonia del giuramento, alla fine della quale il “Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie” pronuncerà la frase: «Extra Omnes», cioè «Fuori tutti». Tranne ovviamente i cardinali.
Il voto può avvenire solo indicando il nome del nuovo Pontefice su un foglietto. Tutti i foglietti saranno subito bruciati dopo le votazioni che saranno due al giorno: la mattino e al pomeriggio. Se il fumo che fuoriesce dalla bruciatura delle schede sarà nero la votazione è andata a vuoto e si dovrà rifare, se sarà bianco c’è il nuovo Papa. A questo punto tutti gli occhi verranno puntati sulla loggia della Basilica di San Pietro in attesa che il Cardinale Protodiacono pronunci la frase « Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam… ». E poco dopo apparirà il nuovo Pontefice.
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